La chiesa di San Clemente


Questa chiesa fornisce non solo un'idea convincente della struttura di una basilica standard nella Roma degli anni intorno al 380, ma esemplifica in modo illuminante il rapporto tra queste chiese romane del IV e V secolo con edifici preesistenti sullo stesso sito, nonché con i loro successivi rifacimenti. L'attuale chiesa, leggermente al di sotto del livello stradale, è una struttura del XII secolo, ridecorata in epoca barocca. La chiesa paleocristiana sorgeva a un livello di oltre 4 metri al di sotto della chiesa attuale e occupava il sito di tre precedenti edifici; l'abside supera, coprendolo, il pianterreno di una casa del II secolo che racchiude un mithraeum del III o degli inizi del IV. Le navate centrale e laterali sono inserite nei muri di un edificio del III secolo, forse un centro comunitario cristiano, e questo a sua volta sorge sul podio di un edificio pubblico del I secolo. Eppure, entro questo labirinto, i resti della basilica del IV secolo si individuano facilmente; le colonne della navata, otto per lato, sono incorporate nelle fondamenta della chiesa soprastante; le arcate, la parte alta dei muri della navata centrale e la facciata sono incorporate nel muro della navatella destra della stessa chiesa. Un atrio antistante la chiesa, del IV secolo, è sepolto al di sotto dell'attuale cortile, del XII. Da questi resti si può immaginare facilmente la prima basilica: la navata centrale era ampia, relativamente corta e considerevolmente bassa: 15 metri per 35 per 13 e mezzo; le colonne erano tutte diverse per misure e materiale; i grandi archi che le sormontavano nascevano da pulvini a tronco di cono; le finestre nella parte alta della navata centrale erano ampie, separate da stretti pilastri e circondavano tre lati della navata; l'atrio comprendeva un quadriportico a colonne; infine, un'arcata aperta immetteva dalla navata nel portico che correva lungo la facciata, una sorta quindi di esonartece, col risultato che così la navata veniva ad essere circondata su tre lati dagli spazi subalterni delle navatelle e dell'esonartece; la pianta di chiesa che prevale nel V secolo sulle coste egee, alla fine del IV sembra essere stata quindi altrettanto caratteristica a Roma.